giovedì 14 maggio 2020

Il salto delle 2 classi

Non questa!
Comincia a vedere la luce, nel decreto rilancio, la possibilità di migliorare l'efficienza energetica della propria abitazione "a costo zero". Questa frase significa che lo Stato riconosce sui lavori di "riqualificazione energetica" eseguiti la detrazione fiscale pari al 110% delle spese sostenute in 5 anni. 
Si può dunque ottenere un risparmio addirittura superiore al costo stesso delle opere. Interessante, no?
Se sei interessato clicca qui sotto e continua a leggere.

In successivi articoli esaminerò i punti che più interessano il mio campo di lavoro del poderoso decreto (superiamo le 450 pagine), ma ciò che mi preme sottolineare oggi è il contenuto del comma 3 dell'articolo riportante: 
"Incentivi per efficientamento energetico, sisma bonus, fotovoltaico e colonnine di ricarica di veicoli elettrici"
 (io ho un bozza e quindi la numerazione potrebbe cambiare).
Allora, gli interventi che danno sicuramente diritto alla super detrazione sono:

1) Isolamento termico delle superfici opache orizzontali e verticali che interessano l'edificio con una incidenza superiore al 25% della superficie disperdente lorda dell'edificio medesimo (attenzione a questo 25%!);

2) Sostituzione degli impianti di riscaldamento, raffrescamento e produzione di acqua calda sanitaria con impianti a pompa di calore (questo punto l'ho un po semplificato).

E' possibile ottenere una detrazione del 110% per altri interventi di efficientamento, ad esempio per la realizzazione di un impianto fotovoltaico, ma a condizione che siano effettuati congiuntamente ad uno dei primi due.

Bene. E le classi citate nel titolo cosa c'entrano?
Si tratta delle classi energetiche. Come è noto ogni abitazione oltre che dalla location, dai balconi e dal materiale delle piastrelle 😏 è caratterizzata anche da una classe energetica che da una misura di quanto consuma in 1 anno. Una abitazione di classe A consuma meno di una di classe B e così via decrescendo fino alla classe G che è quella che ha il consumo più alto. 
Per consumo si intende non solo quello legato al riscaldamento ma anche quello connesso agli altri servizi della abitazione come:
- carichi elettrici;
- illuminazione;
- raffrescamento (se presente);
- cottura;
- acqua calda sanitaria e cosi via.

Il decreto rilancio precisa che la detrazione del 110% è subordinata al conseguimento del "salto di 2 classi".
Dunque, se la mia abitazione si trova in classe G prima della riqualificazione energetica, alla fine dei lavori dovrà risultare almeno in classe E. Se si trovava in classe D dovrà finire perlomeno in classe B.

La misura della classe la da un documento chiamato APE (Attestato di Prestazione Energetica). Esso deve essere redatto da un tecnico (ingegnere, architetto, geometra) estraneo ai lavori (quindi imparziale).

Siamo ancora in una fase germinale dello sviluppo di questo percorso sulla strada dell'efficienza energetica. Ci sarà occasione per tanti chiarimenti ed approfondimenti legati anche al decreto rilancio (una volta che sarà definitivo).
La mia speranza è che gli orpelli burocratici (pur necessari e qualificanti) non finiscano per oscurare l'aspetto tecnico degli interventi dimenticando tutti così, che alla fine e soprattutto gli impianti devono funzionare e bene.
E questa non deve essere un'altra storia!   

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